Molte volte osserviamo luoghi senza viverli, ci fermiamo preferendo spesso uno scatto fotografico al momento di silenzio. Creiamo documenti digitali al posto di ricordi biologici.
Il progetto che viene proposto per il Cassero di Montecosaro ha l’ambizione d’informare divertendosi, unire la tradizione...
Molte volte osserviamo luoghi senza viverli, ci fermiamo preferendo spesso uno scatto fotografico al momento di silenzio. Creiamo documenti digitali al posto di ricordi biologici.
Il progetto che viene proposto per il Cassero di Montecosaro ha l’ambizione d’informare divertendosi, unire la tradizione al design, rievocare un’arte lontana in un paesaggio locale e sfruttare l’esigenza digitale per creare un momento da ricordare.
L’opera che si propone in questo bozzetto ha come prima necessità quella di essere una balaustra artistica interamente in corten, che delimiti il confine del belvedere rispetto la depressione del territorio a valle sulla quale sovrasta.
L’opera ha tre punti di vista differenti, di diversa fruibilità per lo spettatore che ne usufruisce.
La parte centrale infatti rappresenta lo skyline dei monti sibillini dal punto di visione del Cassero, realizzata tramite l’uso due lamiere in corten, sovrapposte dove la prima risulta più bassa rispetto a quella fondale, in basso a livello del terreno, nell’intercapedine un Led perpendicolare al terreno, illumina la parete fondale, così creando nelle ore notturne una linea illuminata in contrasto con la parte anteriore della struttura non illuminata, in corrispondenza dei monti, il nomi e le altitudini sono incisi forando la lamiera permettendo alla luce di filtrare mostrando dei caratteri illuminati.
Nella parte destra, in linea con la silhouette delle montagne, troviamo una sagoma de IL VANDIANTE SU MARE DI NEBBIA, orientata ad ovest l’immagine è fortemente contrastata dalla luce durante le fasi del tramonto, che spesso accompagnano il mare di nebbia che si apre sotto gli occhi di chi osserva il paesaggio dal Cassero, La forte luce del tramonto e la sagoma bidimensionale erano un quadro che ricorda la celebre opera dell’artista ottocentesco Casper David Friedrich, offrendo uno scatto perfetto e suggestivo a chi ha la fortuna di trovarsi a quella precisa ora in quel luogo.
Nella parte sinistra invece l’opera si flette leggermente verso l’interno del parco orientandosi verso sud/ovest in linea con la visione della collina montuosa del sibillini, infatti l’opera in questa parte prende forma in una cornice in stile vittoriano, parallela alla catena montuosa, anch’essa realizzata intagliando nel corten l’immagine bidimensionale dell’oggetto: offrendo un quadro perfetto, una scenografia teatrale interagibile dove poter essere i protagonisti di una foto o meglio un ricordo indelebile circondati dalla bellezza mozzafiato del nostro territorio marchigiano.