Ignoto, Ecce Homo, Chiesa Madre.
«Ecce Homo» (Giovanni, 19, 4-6). Così disse Ponzio Pilato, governatore romano della Giudea, agli ebrei radunati fuori del pretorio dopo che Gesù fu flagellato e schernito dai soldati. «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». Allora Gesù uscì recando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo». Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Il tema è molto raramente trattato nell’arte religiosa prima del Rinascimento, quando si diffuse in tutte le scuole pittoriche europee. Esistono due diverse trattazioni del soggetto: come immagine devozionale e come scena narrativa. Nel caso dell’Ecce Homo in terracotta policroma di Oriolo si tratta di un’immagine devozionale. Il Cristo è rappresentato a mezza figura, con gli emblemi regali dei quali i soldati, per scherno, lo hanno adornato: la corona di spine e il manto di porpora. I polsi sono incrociati sul petto, legati con una fune. L’espressione del viso di Gesù è carica di tormento e dolore.