Su tutto il perimetro di Piazza Grande a Palmanova sono presenti le statue di undici dei Provveditori Generali che governarono la città di Palmanova. Questa carica, istituita fin dalla fondazione della fortezza, era considerata tra le più prestigiose della Repubblica di Venezia, poiché apriva la via all’eventuale carica di Doge....
Su tutto il perimetro di Piazza Grande a Palmanova sono presenti le statue di undici dei Provveditori Generali che governarono la città di Palmanova. Questa carica, istituita fin dalla fondazione della fortezza, era considerata tra le più prestigiose della Repubblica di Venezia, poiché apriva la via all’eventuale carica di Doge. La specifica identificazione di queste statue risulta incerta. Nel 1691, infatti, le iscrizioni e gli stemmi scolpiti sui relativi piedistalli vennero cancellati per una legge volta a evitare il culto della persona dei singoli funzionari della Repubblica. L’unica epigrafe di cui si conosce il testo, perché riprodotto in un manoscritto di famiglia, è quella dedicata al provveditore Giovanni Sagredo. Partendo dalla collocazione della statua raffigurante Marc’Antonio Barbaro (primo Provveditore di Palma) e da quelle più antiche poste in prossimità, si può presumere l’intenzione di una loro sistemazione in senso orario con una progressione per coppie desunta da alcuni basamenti stilisticamente identici. Domandandoci il motivo per cui le statue, pur mantenendo una struttura architettonica analoga, hanno una così evidente esecuzione artistica difforme, ipotizziamo che la risposta sia nel fatto che i mecenati del tempo o i cittadini desiderosi di ricordare l’operato dei vari provveditori, si avvalessero, a seconda delle disponibilità finanziarie, di scalpellini locali o di lapicidi di una certa fama. Nonostante l’intricata questione sull’identificazione certa dei personaggi, riconosciamo il merito al Provveditore Bragadin per aver conservato questi manufatti che decorano ancor oggi l’impianto urbano centrale della città.