La chiesa di Santa Maria Annunciata venne costruita nel XIV secolo sui resti di un precedente edificio; è un esempio di pieve rustica, ad aula unica con tetto e facciata dal profilo a capanna e loggiato addossato alla controfacciata. L’interno, diviso in tre campate e presbiterio coperti da volte a...
La chiesa di Santa Maria Annunciata venne costruita nel XIV secolo sui resti di un precedente edificio; è un esempio di pieve rustica, ad aula unica con tetto e facciata dal profilo a capanna e loggiato addossato alla controfacciata. L’interno, diviso in tre campate e presbiterio coperti da volte a crociera, presenta un ricco apparato pittorico eseguito in momenti diversi da più artisti. In particolare, pregiatissimi sono gli affreschi del presbiterio, raffiguranti Storie della Vergine, opera di Girolamo Romani, detto il Romanino (1485-1566) e della sua scuola, databili attorno al 1540: sono l’ultima tappa del lavoro in Valcamonica di uno dei principali pittori del Rinascimento in area lombardo-veneta.
Nella parete destra del presbiterio si ammira lo Sposalizio della Vergine, tema consueto nei cicli della vita della Vergine. La narrazione dell’episodio si trova nel Libro di Giovanni, uno dei Vangeli apocrifi, ripreso poi nella Legenda aurea, che costituiva un’importante fonte di ispirazione per gli artisti. La scena dello sposalizio mostra al centro il sommo sacerdote tra Maria e Giuseppe. Il Romanino definisce lo spazio attraverso un portico di colonne ioniche, ornate da festoni vegetali sopra il quale pone un’aperta balaustra; in questo modo divide la scena in due zone collocando in alto un gruppo di spettatori partecipi dell’evento sottostante. Nel livello sottostante, si accalca accanto agli sposi una folla di personaggi, messi uno sull’altro, quasi a voler riempire tutto lo spazio disponibile.