Alessandro Bonvicini, detto il Moretto (1498-1554), è considerato uno dei tre grandi maestri del tardo Rinascimento bresciano, assieme a Girolamo Romanino (1485-1566) e a Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1540). Dopo una prima formazione svoltasi a Brescia presso Vincenzo Foppa (1427-1515), si aprì ai nuovi influssi veneti rappresentati da Lorenzo Lotto (1480-1557)...
Alessandro Bonvicini, detto il Moretto (1498-1554), è considerato uno dei tre grandi maestri del tardo Rinascimento bresciano, assieme a Girolamo Romanino (1485-1566) e a Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1540). Dopo una prima formazione svoltasi a Brescia presso Vincenzo Foppa (1427-1515), si aprì ai nuovi influssi veneti rappresentati da Lorenzo Lotto (1480-1557) e da Tiziano (1488-1576).
Questo magnifico pittore lasciò a Lovere delle splendide ante d’organo dipinte nel 1515 per la basilica di Santa Maria in Valvendra. Edificata nella seconda metà del XV secolo, questa chiesa, tra le più belle della Lombardia, ha un organo con ante interne dipinte dal Moretto all’interno (gli splendidi ritratti equestri dei Santi Faustino e Giovita), mentre quelle esterne raffigurano l’Annunciazione, opera di Floriano Ferramola (1478-1528).
Il Moretto raffigura i santi patroni bresciani come valorosi cavalieri, vestendoli con un ricco equipaggiamento guerriero, secondo la maniera lombarda del tempo. L’armatura dei due santi è coperta da una elegante sopravveste, che aggiunge un tocco colorato e pittoresco all’equipaggiamento guerriero. Faustino e Giovita sono ritratti con i capelli sciolti fino alle spalle e indossano un copricapo nero impreziosito da un tondo d’oro, fissato al rovescio della tesa larga e piatta. Alle mani, un paio di guanti grigi.