L’uso di lavorare il gesso ebbe origine a Coreglia probabilmente tra il XVI e il XVII secolo, da allora questa attività acquistò sempre maggior importanza fino a divenire la principale occupazione della popolazione locale. Il Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione, istituito dall’Amministrazione Comunale di Coreglia Antelminelli nel 1975,...
L’uso di lavorare il gesso ebbe origine a Coreglia probabilmente tra il XVI e il XVII secolo, da allora questa attività acquistò sempre maggior importanza fino a divenire la principale occupazione della popolazione locale. Il Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione, istituito dall’Amministrazione Comunale di Coreglia Antelminelli nel 1975, raccoglie circa 1300 esemplari di gesso che per le loro raffigurazioni, per la loro colorazione e forma e, soprattutto, per il modo con cui sono stati realizzati, rappresentano l’evoluzione tecnica di questo artigianato dal Seicento ai giorni nostri.
Tra gli oggetti di maggior pregio e di notevole significato storico si ricordano: gattini settecenteschi anneriti con il fumo di candela, l’originaria maschera del Conte Camillo Benso di Cavour, busti realizzati a stampa persa. Nelle varie sale del museo si possono inoltre ammirare la riproduzione in gesso dei più conosciuti protagonisti del passato: da Napoleone a Garibaldi, da Dante a Petrarca, dai più noti musicisti tedeschi ai personaggi dell’antica Roma e della mitologia greca, tutti realizzati con una tale perfezione tecnica da trasformare questa forma di artigianato in pregiatissima arte.