Giovanni e Marco da Mel, Storie di Sant’Antonio Abate, 1520-1530, Chiesa di Sant’Antonio Abate a Bardies.
La chiesetta di Sant’Antionio Abate a Bardies di Mel, fra le più antiche e suggestive del territorio, (documentata dal 1515) è formata da una grande...
Giovanni e Marco da Mel, Storie di Sant’Antonio Abate, 1520-1530, Chiesa di Sant’Antonio Abate a Bardies.
La chiesetta di Sant’Antionio Abate a Bardies di Mel, fra le più antiche e suggestive del territorio, (documentata dal 1515) è formata da una grande aula completamente decorata con le vicende della vita di Sant’Antonio Abate, narrate in diciotto riquadri.
Dodici delle scene del pregevole e composito apparato pittorico sono attribuite a Giovanni da Mel (le figure), cui si aggiunge l’apporto del fratello minore Marco (la natura che fa da sfondo) dipinti negli anni tra il 1520 e il 1530. Giovanni (1480-1549) e Marco da Mel (1496-1583), furono pittori operanti soprattutto nell’area meridionale e pedemontana delle Dolomiti, in particolar modo nella Valbelluna e nel Feltrino, dove dipinsero opere esclusivamente di carattere sacro. La bottega dei da Mel fu rappresentativa della vivacità dell’ambiente artistico nel bellunese nel primo Cinquecento, zona che in questo periodo fu influenzata da artisti come Andrea Mantegna (1431-1506), Giovanni Bellini (1430-1516) e Vittore Carpaccio (1465-1525).
I restanti sei riquadri, aggiunti forse in seguito ai lavori di ampliamento della chiesa, sono opera di Cesare Vecellio (1530-1601), parente del più famoso Tiziano Vecellio (1488-1576), da cui imparò l’arte pittorica ma non raggiunse mai i risultati eccelsi del grande artista, fra i più illustri esponenti della scuola veneziana.