Ignoto, elmo a calotta composita, seconda metà del VII secolo a.C.,
L’elmo si presenta fragile, frammentato, fessurato, di esiguo spessore (media compresa tra 0,1 e 0,15 cm), molto mineralizzato e parzialmente lacunoso. La mineralizzazione è dovuta sia all’interazione con gli agenti esterni sia alla tecnica con...
Ignoto, elmo a calotta composita, seconda metà del VII secolo a.C.,
L’elmo si presenta fragile, frammentato, fessurato, di esiguo spessore (media compresa tra 0,1 e 0,15 cm), molto mineralizzato e parzialmente lacunoso. La mineralizzazione è dovuta sia all’interazione con gli agenti esterni sia alla tecnica con cui è stato prodotto, la martellatura. L’elmo giaceva sul fondo della fossa della tomba 100 lungo il margine nord-est della medesima ed è stato ritrovato riversato sul terreno su uno dei lati della calotta. L’elmo è costituito da quattro lamine metalliche fissate tra loro meccanicamente mediante ribattini con capocchia globulare e stelo a sezione rettangolare, tutti ripiegati a L. Le lamine sono lisce, prive cioè di motivi decorativi a incisione e/o sbalzo. La calotta è di forma ellissoide e composta da tre lamine bronzee. La quarta lamina di base, che si sovrappone per circa 1,5 cm alla base della calotta e a questa è fissata con ribattini, forma il collo e la tesa con relativo orlo dell’elmo. Forma e tecnica permettono di far rientrare il nostro tra gli elmi a calotta composita, prodotti dal VII secolo a.C. sostituendo gli elmi a calotta conica.