Figlio del pittore Antonio Rosso da Cadore, e fratello di Giovanni, anch’egli pittore, con cui condivide l’appellativo “da Mel”, Marco da Mel ha dipinto nel 1545 questo ciclo di affreschi ispirato a due episodi dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, narrati nel Canto IV e, nella parete opposta, nel XXIII. Quest’ultimo affresco è quasi del tutto distrutto, mentre in quello della parete est si riconoscono il mago Atlante sull’ippogrifo, Brunello legato all’albero e il castello di Atlante. Il pittore si dimostra aperto alla contemplazione della natura che sa riportare attraverso l’accorto digradare dei toni in gustosi brani paesaggistici di indubbia eleganza grafica e cromatica. Nelle fasce decorative delle pareti si notano draghi, centauri, grifi, putti, cariatidi, elementi floreali e architettonici.