Il crocifisso e i candelieri d’argento, donati dall’ammiraglio Horatio Nelson alla chiesa di Santa Maria Maddalena, sono il dono più prezioso ed il cimelio più importante che la comunità di La Maddalena custodisca all’interno del suo Museo Diocesano. Sono la testimonianza della gratitudine e della riconoscenza che l’ammiraglio ebbe verso...
Il crocifisso e i candelieri d’argento, donati dall’ammiraglio Horatio Nelson alla chiesa di Santa Maria Maddalena, sono il dono più prezioso ed il cimelio più importante che la comunità di La Maddalena custodisca all’interno del suo Museo Diocesano. Sono la testimonianza della gratitudine e della riconoscenza che l’ammiraglio ebbe verso la popolazione “maddalenina” per il trattamento riservatogli nel periodo compreso fra il novembre del 1803 e il gennaio 1805. Nel 1804, la Victory, nave ammiraglia della flotta di Sua Maestà britannica, era alla sua ottava sosta nell’estuario maddalenino. Arrivò la mattina del 20 di ottobre e vi rimase sino al 26. Probabilmente, durante la navigazione, Nelson scrisse e firmò la lettera di accompagnamento al dono. Nello stesso giorno, il reverendo Alexander Scott, cappellano della flotta e segretario particolare dell’Ammiraglio, si recò dal parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena per consegnargli il prezioso dono. Il dono è costituito da tre pezzi d’altare in argento: un crocifisso alto cm 113,5 e, due candelieri, alti entrambi cm 65,5. I tre pezzi sono in stile neoclassico e sono stati realizzati a Barcellona come certifica il marchio territoriale BAR; presentano, inoltre, altri due marchi: Roca e Mart attestanti l’autore. Destinati a formare un insieme, i preziosi oggetti poggiano tutti e tre su una base a tripode sostanzialmente identica, sorretta da tre piedini a sfera e mostrano temi decorativi tipicamente classici. Il fusto dei candelieri è slanciato e ben proporzionato, ha un doppio nodo a vaso, sul quale poggia il piattello raccogli cera arricchito da foglie lanceolate e festoni fitomorfi. La croce, poggiante su una base e un nodo a vaso pressoché simile ai due candelieri, è estremamente sobria. Le basi a tripode offrono, al centro, lo spazio per tre cartigli di forma ovale, pressoché identici su tutti e tre i pezzi, con incisioni a bulino di buona fattura. In uno è incisa la dedicatoria; in un altro, lo stemma con l’Aquila coronata di Bronte e, in un terzo, più complesso, le insegne nobiliari di Nelson.
La dedicatoria scritta in latino, tradotta, così recita :
Il Visconte Nelson del Nilo / duca di Bronte / alla chiesa di Santa Maddalena / all’isola di Santa Maddalena / Dà / Dona / Dedica.
Su un altro cartiglio dei tre pezzi è incisa l’aquila nera di Bronte sormontata da una corona Ducale. Nelson aveva ricevuto il titolo insieme al feudo da Re Ferdinando IV di Napoli nel 1800, per un intervento decisivo della flotta inglese nella repressione dei moti liberali l’anno precedente. Nel terzo cartiglio è inciso lo stemma nobiliare del grande ammiraglio inglese, stemma molto complesso che analizzato in maniera sintetica, fa chiaro riferimento alle vittorie riportate nelle battaglie di:
Aboukir del 2 agosto 1798, nei pressi di Alessandria d’Egitto contro la flotta napoleonica;
Capo San Vincenzo nel 1797, contro la flotta combinata franco-spagnola superiore a quella inglese;
Copenaghen del 2 aprile 1801, contro le navi Danesi, oltre all’ordine del Bagno, ordine cavalleresco britannico fondato da Re Giorgio I nel 1725.