Queste tombe, poste sul sagrato della chiesa di S.Tommaso di Canterbury, costituiscono una particolarità del borgo e appaiono insolite sul territorio del Lago di Como. Esse da una parte attestano l’importanza dell’illustre casata che in età feudale possedeva il territorio, dall’altra sono la testimonianza del cambio del gusto artistico nel...
Queste tombe, poste sul sagrato della chiesa di S.Tommaso di Canterbury, costituiscono una particolarità del borgo e appaiono insolite sul territorio del Lago di Como. Esse da una parte attestano l’importanza dell’illustre casata che in età feudale possedeva il territorio, dall’altra sono la testimonianza del cambio del gusto artistico nel volgere di un cinquantennio.
La prima a destra del portale mostra un’elegante alternanza di marmo bianco di Musso e di calcare serpentinoso nero di Varenna: è di sapore ancora fortemente romanico. Presenta lo stemma degli Andreani e sulla chiave di volta dell’arco è raffigurato un Cristo benedicente. Si ipotizza che venne realizzata nel 1326 alla morte di Jacobo Andreani che aveva ottenuto il feudo dall’arcivescovo Ottone Visconti.
La seconda arca posta a sinistra del portale: è di chiaro stile gotico. Il sarcofago è decorato da un pannello con cinque figure a rilievo attribuibili ai maestri campionesi. Sulla chiave di volta dell’arco gotico è raffigurato il Cristo morto. Singolari sono le due scene sulla cuspide e sui due spioventi: un Cristo crocifisso sull’albero fiorito simbolo della sua resurrezione, e l’annunciazione a Maria. L’insieme sintetizza i due eventi centrali della fede cristiana: l’incarnazione e la redenzione.
La terza arca è addossata al muraglione del castello; è la più recente e riporta la data della sua costruzione (1371). All’origine era all’interno della chiesa e in seguito fu portata all’esterno per lasciare lo spazio all’organo, come recita la targa del 1870 posta a fianco. Architettonicamente è l’espressione del gotico fiorito, simile a quello del Duomo di Milano.