Il Monastero di Morimondo, restituito alla storia dal recente restauro, venne fondato nel 1134 a Coronate, località ancora esistente a circa un chilometro dall'abbazia, dai monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia. Morimondo è un’architettura cistercense già evoluta verso lo stile gotico, come evidenziano le volte a crociera....
Il Monastero di Morimondo, restituito alla storia dal recente restauro, venne fondato nel 1134 a Coronate, località ancora esistente a circa un chilometro dall’abbazia, dai monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia. Morimondo è un’architettura cistercense già evoluta verso lo stile gotico, come evidenziano le volte a crociera. La lunga fase di gestazione (1182-1296) ha risentito degli sviluppi dell’architettura, con il passaggio dal romanico alla verticalità del gotico. La facciata della chiesa, terminata nel 1296, è lombarda per la forma “a capanna” e “a vento” (con le finestre aperte verso il cielo) e rivela alcune asimmetrie che sono la cifra del linguaggio cistercense: la perfezione appartiene solo a Dio, quindi sono ammessi, anzi voluti, errori quali bifore e rosone non simmetrici e, all’interno, colonne di differente altezza o con capitelli diversi, come diversi sono i costoloni delle volte a crociera e gli stili delle navate laterali, una romanica e l’altra gotica. Gli errori, secondo il credo cistercense, sono assorbiti dalla bellezza dell’insieme e dello stare insieme (la vita di comunità): la chiesa abbaziale presenta, infatti, una sobria bellezza, data dalle proporzioni armoniche e dalle opere murarie eleganti nonostante la povertà dei materiali usati.
Nella chiesa sono da vedere il coro ligneo dietro l’altare maggiore, con il particolare delle incisioni a ferro rovente e delle tarsie certosine realizzate da Francesco Giramo nel 1522; il crocifisso ligneo di scuola toscana della metà del XV secolo; l’affresco, strappato al chiostro, della Madonna col Bambino e san Giovannino tra i santi Benedetto e Bernardo, della scuola di Bernardino Luini (1515).