Il pittore Olivuccio di Ciccarello da Camerino, attivo in Ancona dal 1388 e morto nel 1439, è il capostipite della pittura dell’area di Camerino nel Quattrocento. Definito “pittore senza opere”, a partire dai primissimi anni Duemila è stato possibile cominciare a ricostruire il suo corpus di opere giunto sino a...
Il pittore Olivuccio di Ciccarello da Camerino, attivo in Ancona dal 1388 e morto nel 1439, è il capostipite della pittura dell’area di Camerino nel Quattrocento. Definito “pittore senza opere”, a partire dai primissimi anni Duemila è stato possibile cominciare a ricostruire il suo corpus di opere giunto sino a noi grazie a una scoperta straordinaria. Di Olivuccio infatti, sino al 2002, non si conosceva nessuna opera, ma agli studiosi erano noti sia il suo nome che la sua importanza. La storia viene cambia quando viene riconosciuta la sua firma nel Crocifisso di Macerata Feltria, datato 1396: tutte le opere che possedevano analogie stilistiche con il Crocifisso, unica opera firmata, furono assegnate a Olivuccio di Ciccarello. Il linguaggio di Olivuccio si caratterizza per la definizione affilata e nitida dei contorni, per sigle un po’ aspre e pungenti che accentuano la carica patetica delle figure, per il forte risalto del chiaroscuro e per l’atmosfera icastica, a tratti quasi irreale, assunta dalle immagini.