Splendido esempio di barocco veneto, il santuario della Beata Vergine è il più antico della diocesi (1603). Nel soffitto, magistralmente intagliato dalla bottega di Girolamo Venturini (1640) e dorato e dipinto da Cataldo Ferrara (1656-68), spiccano gli otto ovali rappresentanti sibille e profeti di Antonio Carneo (1658). Il Carneo nacque...
Splendido esempio di barocco veneto, il santuario della Beata Vergine è il più antico della diocesi (1603). Nel soffitto, magistralmente intagliato dalla bottega di Girolamo Venturini (1640) e dorato e dipinto da Cataldo Ferrara (1656-68), spiccano gli otto ovali rappresentanti sibille e profeti di Antonio Carneo (1658). Il Carneo nacque a Concordia Sagittaria il 26 novembre 1637, visse i suoi primi anni a Portogruaro, per spostarsi poi a Cordovado, dove è documentato dal 1658 a 1667, e poi a Udine, città in cui si fermò fino verso il 1690 abitando in una casa dei conti Caiselli. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Concordia Sagittaria dove morì il 16 dicembre 1692. Nell’ambiente culturale di Portogruaro e Concordia maturò la sua formazione, sotto l’influenza di artisti come Palma il Giovane, e il Padovanino e di opere bassanesco-tintorettesche che in gran copia affluivano in zona. Durante gli anni di permanenza a Cordovado è ancora forte l’influenza del manierismo veneto. I dipinti del Santuario della Beata Vergine si mostrano con una certa schematicità del tratto, visibile per esempio nel disegno panneggio, e un uso assai vivace dei colori.