La tela dedicata alla prima patrona di Tropea “Santa Domenica, vergine e martire” fa parte del grande ciclo pittorico presente all’interno della Chiesa di San Francesco da Paola a Tropea, a cui lavorò il pittore tropeano Giuseppe Gaetano Grimaldi (1690-1748) con l’aiuto del nipote Salvatore. L’opera, restaurata di recente, rappresenta...
La tela dedicata alla prima patrona di Tropea “Santa Domenica, vergine e martire” fa parte del grande ciclo pittorico presente all’interno della Chiesa di San Francesco da Paola a Tropea, a cui lavorò il pittore tropeano Giuseppe Gaetano Grimaldi (1690-1748) con l’aiuto del nipote Salvatore. L’opera, restaurata di recente, rappresenta la giovane martire cristiana, Domenica (o Ciriaca) nell’atto di benedire e proteggere la città di Tropea, rappresentata sullo sfondo con i suoi palazzi, le chiese e i conventi a picco sul mare, come era nella prima metà del Settecento. In alto vediamo discendere dalle nubi degli angeli recanti corone floreali (simbolo di vittoria nel martirio) e gigli bianchi (simbolo di purezza e castità). La Santa patrona reca la palma del martirio nella mano destra e con la sinistra indica il borgo. Intorno a lei si aggirano delle belve ammansite: un grosso leone e due lupi. Questi elementi iconografici richiamano il celebre miracolo della Santa, secondo la tradizione tramandata dalla Passio, durante la grande persecuzione di Diocleziano la giovane cristiana dopo essersi rifiutata di rinnegare la sua fede fu prima gettata nell’arena per essere sbranata dalle belve feroci, ma quest’ultime, docili, al contrario, le leccarono i piedi, e in seguito ad altri prodigi fu fatta decapitare.