Vicino il Palazzo Caetani di San Felice Circeo, oggi sede del Palazzo Comunale, si trova la piccola chiesa dedicata a Santa Maria della PietaĢ, chiamata con il vezzeggiativo di āChiesa della Madonnellaā. Si tratta di un edificio di piccole dimensioni che oggi allāesterno si presenta nelle forme progettate dallāarchitetto Clemente Busiri Vici, autore del restauro avvenuto nella metaĢ del Novecento. Gli affreschi posti nellāabside della chiesa costituiscono un vero e proprio palinsesto pittorico; una stratificazione di dipinti eseguiti nel corso dei secoli che si sono sovrapposti tra loro. I dipinti sono riferibili ad epoche e pittori diversi (quattro fasi pittoriche). Al centro del catino absidale eĢ raffigurato il Cristo benedicente con in mano il volume dei vangeli posto entro una āmandorlaā sorretta da angeli (visibili sulla destra) ed incorniciata da un motivo geometrico a rombi bianchi, rossi e verdi che in qualche modo sembra richiamare i cromatismi delle ali dei cherubini, ossia delle intelligenze angeliche, diretta emanazione della luce divina che si scompone nei colori dellāarcobaleno. Questo dipinto del XV secolo fu realizzato per volere dalla famiglia Caetani e alla stessa epoca eĢ riferibile anche la figura di San Giovanni (a destra dellāabside) seduto allāinterno di uno scranno con una elegante architettura tardogotica. Nella fascia inferiore del catino, ai due lati del gruppo della PietaĢ, vi sono angeli musici, mentre nellāestremitĆ Ģ sinistra (specularmente al San Giovanni) vi eĢ SantāAntonio da Padova. Da alcuni tasselli di intonaco mancanti eĢ possibile intravedere sempre sul catino absidale degli affreschi precedenti (sono visibili larghe campiture in ocra e rosso) con un motivo a tendaggi forse riferibili al XIII secolo e da mettere in relazione con la chiesa della Madonna della Sorresca a Sabaudia. Sotto il Cristo benedicente eĢ visibile una PietaĢ, ossia la Madonna con in grembo il Cristo morto, affiancata dai simboli della Passione (la corona di spine, le lance, il sudario, la lancia con la spugna imbevuta nellāaceto, quella utilizzata per forare il costato e il volto di profilo che deride Cristo). In basso, dove si intravedono delle nicchie portareliquie, si scorgono dei frammenti di iscrizioni dedicatorie tardoantiche, collocate probabilmente tra il VI e lāinizio dellāVIII secolo.