Palazzo Cesi è una prestigiosa dimora cinquecentesca appartenuta a una delle famiglie umbre-romane più illustri e prestigiose dell’epoca. Lo splendido edificio venne edificato nel luogo dove sorgeva una rocca distrutta nel primo Cinquecento nel corso delle guerre fra Todi, Terni e Spoleto; dell’antico edificio vennero inglobate nella nuova struttura le torri, unico elemento architettonico superstite. La costruzione del palazzo, intrapresa dal Cardinale Federico nel 1561, si concluse intorno al 1579, anno del matrimonio di Federico Cesi figlio di Angelo Cesi e Beatrice Caetani, con Olimpia Corsini. Il prestigioso palazzo fu sede, nei primi anni del XVII secolo, dell’attività scientifica del Principe Federico Cesi II detto il Linceo e della prima Accademia dei Lincei. La ricchezza delle decorazioni del palazzo, sia in facciata che all’interno, testimoniano ancora oggi la nobiltà della famiglia e il raffinato gusto estetico dei committenti. Al piano nobile si possono ammirare soffitti a cassettoni intagliati, realizzati su disegni di Giovanni Domenico Bianchi, architetto di origine lombarda nato intorno al 1537, che forse si ispirò alle decorazioni ad affresco di Palazzo Farnese a Roma. Intessuta di mitologie e storie romane di trionfi e allegorie di emblemi, la decorazione che arricchisce Palazzo Cesi costituisce uno dei maggiori esempi della pittura di gusto romano in Umbria del periodo di rinascita del mondo cortese del Cinquecento. I documenti e i caratteri stilistici hanno consentito di identificare l’autore degli affreschi con Giovan Battista Lombardelli un pittore di origine marchigiana dalla pittura ricca di piacevoli effetti e di gustoso senso narrativo che proprio in quegli anni trovò fortuna a Roma lavorando nei Palazzi Vaticani e in molte chiese romane.