Più di un secolo fa, in questo borgo del Mandrolisai (regione storica della Sardegna centrale) di origine medievale, ai confini tra le province di Nuoro e Oristano, arrivarono pittori spagnoli che a Roma si erano imbattuti, in occasione del Giubileo del 1900, nei bellissimi abiti cerimoniali femminili e maschili dei...
Più di un secolo fa, in questo borgo del Mandrolisai (regione storica della Sardegna centrale) di origine medievale, ai confini tra le province di Nuoro e Oristano, arrivarono pittori spagnoli che a Roma si erano imbattuti, in occasione del Giubileo del 1900, nei bellissimi abiti cerimoniali femminili e maschili dei pellegrini sardi dove, fra questi, spiccava la delegazione di Atzara. Il paese, vivace e colto, diventò così il centro di elaborazione di un linguaggio pittorico autoctono d’ispirazione iberica e, in seguito, il crocevia obbligato per la formazione di importanti artisti che vi soggiornarono più o meno a lungo, che avrebbero poi dato vita a una spontanea accademia, detta «scuola di Atzara», incentrata sullo studio e la rappresentazione dei costumi e delle tradizioni della comunità.
Il giovane studente spagnolo Antonio Ortiz Echagüe approdò in Sardegna, privilegiando il paese di Atzara, a seguito dell’ottenimento di una borsa di studio dell’Accademia spagnola di Belle Arti di Roma, e vi si trattenne dagli ultimi mesi del 1906 a tutto il 1908. Ortiz seguì la linea della corrente costumbrista, movimento letterario di origini spagnole che col tempo influenzò e si espanse in altri campi, come quello artistico. Il costumbrismo pittorico ha come caratteristica principale l’indagine di usi, costumi e tradizioni di un popolo, attraverso una rappresentazione tramite mezzo artistico dei suoi caratteri. Sono soprattutto le figure femminili, in particolare quelle di Atzara, distinte per la solennità del loro costume severo e decorativo che catturarono l’attenzione del pittore. Ortiz applicò, nel pieno dell’accademismo, un disegno che vuole evidenziare gli elementi essenziali, lasciando al colore e alle pennellate larghe e pastose il compito di modellare i volumi e di rendere più intensi i tratti somatici.