Carlo Francesco Nuvolone, Giuseppe e la moglie di Putifarre, 1645-1650, Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell’Accademia
Putifarre, capo delle guardie del faraone, acquistò Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele, dai mercanti ismaeliti e lo prese a servizio nella sua casa. Ma la moglie di Putifarre gettò gli occhi su Giuseppe che invece rifiutava la sua quotidiana insistenza. Un giorno, mentre si trovavano soli, la donna lo afferrò per la veste e lo pregò di voler fare l’amore con lei; al che Giuseppe si diede a una fuga tanto precipitosa da lasciarle in mano la tunica. Quando Putifarre rincasò, ella volle vendicarsi dell’umiliazione subita accusando Giuseppe di aver tentato di sedurla, e usò la sua veste come prova. Subito Giuseppe fu gettato in prigione.
L’episodio, magistralmente rappresentato dal pittore Carlo Francesco Nuvolone (1609-1661), esponente della pittura lombarda del XVII secolo, è tratto dalla Genesi, 39, 7-20. L’opera è in coppia con un altro dipinto, Susanna al bagno, tratto invece dagli Apocrifi dell’Antico Testamento.