Il dipinto raffigura la Madonna seduta su un trono di nuvole, circondata da angeli festanti, due dei quali le porgono la corona del Rosario. In basso una serie di santi in atteggiamento devoto: alla sinistra della Madonna, in basso, Santa Caterina da Siena, riconoscibile per l’abito e il velo bianco...
Il dipinto raffigura la Madonna seduta su un trono di nuvole, circondata da angeli festanti, due dei quali le porgono la corona del Rosario. In basso una serie di santi in atteggiamento devoto: alla sinistra della Madonna, in basso, Santa Caterina da Siena, riconoscibile per l’abito e il velo bianco e il mantello nero delle terziarie domenicane, seguita da una monaca della congregazione domenicana. Alle due figure corrisponde, sul lato opposto, San Domenico, fondatore dell’ordine che porta il suo nome. In primo piano i simboli dell’ordine domenicano. Innanzitutto, il cane che regge la fiaccola. Questo è un rimando al sogno avuto dalla madre del santo, nel quale le apparve un cane bianco e nero con una torcia accesa e le fu preannunciato che ella avrebbe dato alla luce una simile creatura (“Domini canis”, ovvero “cane di Dio”). Segue il libro aperto, che simboleggia il vangelo ed accanto, due angioletti, di cui uno regge un giglio bianco, tradizionalmente simbolo di purezza.
Questo splendido dipinto tardo settecentesco, le cui condizioni conservative non ottimali non rendono giustizia a quella che doveva essere la vivacità dei colori originali, è opera del pittore Giacinto Diano, detto il Pozzolano, nato nel 1731 a Pozzuoli e morto a Napoli nel 1804. Anticipatore del neoclassicismo, è apprezzato soprattutto per le sue tendenze manieristiche; il suo stile richiama soluzioni figurative cinquecentesche, interpretate con un certo rigore accademico. Nella parrocchiale dell’Assunta lascia tre tele: Madonna con Bambino e anime purganti, San Giuseppe con Bambino e bastone fiorito e la Madonna del Rosario.