Matteo Rosselli, Mosè e le figlie di Ietro, prima metà XVII secolo, Palazzo Cesi.
Del fiorentino Matteo Rosselli (1578-1650), il principale diffusore a Firenze dello stile della Controriforma, la cui arte godette di prestigio e autorevolezza per la sua integrità morale e per la bellezza e la fluidità del figurato, è la tela di soggetto biblico conservata nel prestigioso Palazzo Cesi di Acquasparta: Mosè e le figlie di Ietro. L’episodio raffigurato è raccontato nell’Esodo, 2, 16-22. A Madian Mosè incontrò presso un pozzo le sette figlie di Ietro, sacerdote del luogo. Alcuni pastori cercarono di impedire loro di abbeverare il gregge del padre e vollero cacciarle. Ma Mosè prese le loro difese e abbeverò egli stesso il loro gregge. Fatta la loro conoscenza Mosè fu ricevuto dal padre delle fanciulle e sposò una di esse, Sefora. Il Rosselli rispetta la tradizione figurativa fiorentina, garanzia di un sicuro e accostante risultato narrativo, cui unisce una stesura più ricca del colore, ravvivata da effetti luministici e cromatici e da uno spiegarsi ampio di panneggi.