Giovanni Santi (1435-1494) realizzò l’opera quando suo figlio, Raffaello Sanzio, aveva un anno. Per questo secondo la leggenda nel volto del piccolo Gesù si riconoscerebbero i delicati lineamenti del futuro “divin pittore”. In questa Sacra Conversazione la Madonna sul trono con il Bambino è circondata dai santi Stefano, Sofia – che regge tra le mani la raffigurazione della Gradara del Quattrocento –, Giovanni Battista e Michele Arcangelo, protettori delle quattro antiche parrocchie del paese. Questa pregevolissima opera, una delle migliori del Santi, fu eseguita per la Pieve di Santa Sofia “entro le mura”. Santa Sofia, cui è intitolata la chiesa, ha in mano il modello di Gradara, e lo indica come ad impetrarne la speciale protezione. L’arte del pittore regala grazia e bellezza alle figure, in particolare a quelle della Vergine e del Bambino. Vi è un’incredibile tenerezza nel gesto naturalissimo della Madre che si porge affettuosamente verso il Figlio tendendogli la mano destra perché il Bimbo vi ci appoggi la sua. Il Bambino, ignudo, gioca vivacemente con un cardellino seduto in grembo alla Vergine.