La pala d’altare raffigurante il Martirio di Santa Lucia, un olio su tela di notevoli dimensioni, si trova a corredo del secondo altare sulla sinistra della chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine. L’iconografia scelta dal pittore Cappuccino Bernardo Strozzi (1582-1644), massimo pittore del Seicento genovese, non è quella...
La pala d’altare raffigurante il Martirio di Santa Lucia, un olio su tela di notevoli dimensioni, si trova a corredo del secondo altare sulla sinistra della chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine. L’iconografia scelta dal pittore Cappuccino Bernardo Strozzi (1582-1644), massimo pittore del Seicento genovese, non è quella a cui siamo abituati – la santa reggente un piatto con sopra gli occhi, suo attributo – bensì il momento della jugulatio. Santa Lucia infatti, nobile di origine siracusana martirizzata agli inizi del IV secolo, viene considerata patrona della vista per l’etimologia latina del suo nome e non per la tipologia di martirio subito. Lo Strozzi qui dà un carattere teatrale all’opera, ponendo al centro della tela la Santa con le braccia aperte ed al contempo rivolte al cielo. La sua veste, rossa, spicca sui toni terrosi delle vesti degli astanti, tra cui anche un uomo reggente una lancia sulla sinistra in cui il pittore si autoritrae (unico autoritratto riconosciuto di Bernardo Strozzi), mentre la Santa ha il volto di Ginetta, sorella prediletta del pittore e sua frequente modella. La resa delle figure è realistica, unendo però accenni manieristi soprattutto nelle posizioni rovesciate e prominenti verso lo spettatore dei due uomini in primo piano. Il dipinto, simmetrico nella sua composizione – siamo ancora lontani dai tagli diagonali delle sue tele religiose più mature – presenta tutti quegli elementi che caratterizzano il martirio della Santa: i buoi che non riuscirono a trascinarla al postribolo a cui venne condannata, il fuoco le cui fiamme non riuscirono a lambirla, i soldati, ed il prefetto che la condannò alla sua pena finale, la jugulatio appunto.