Gesù raccoglie le vesti dopo la flagellazione
La tela misura 165 x 120 cm ed è disposta in orizzontale. Raffigura Gesù carponi nell’atto di raccogliere le sue vesti dopo la flagellazione; l’invecchiamento della materia pittorica della tela e qualche approssimativo ritocco avvenuto in passato impoveriscono...
Gesù raccoglie le vesti dopo la flagellazione
La tela misura 165 x 120 cm ed è disposta in orizzontale. Raffigura Gesù carponi nell’atto di raccogliere le sue vesti dopo la flagellazione; l’invecchiamento della materia pittorica della tela e qualche approssimativo ritocco avvenuto in passato impoveriscono la bellezza del dipinto. Nonostante un intervento di restauro eseguito qualche decennio fa non è stato possibile recuperare una leggibilità ottimale. La scena è connotata da un contrasto evidente tra lo sfondo scuro ed alcune parti della figura di Cristo; l’effetto del chiaroscuro che scolpisce la muscolatura del corpo, pur non essendo reso in maniera da riprodurre una certa precisione anatomica, tuttavia, rende drammaticamente l’idea della pelle martoriata; il volto sofferente, rivolto verso l’osservatore, è circondato da una stretta ma intensa corona di luce radiosa. La tunica che Cristo afferra prima di rialzarsi non giace distesa per terra in maniera naturale, ma sembra come gonfia, animata da un corpo che non c’è; effetto sicuramente non riconducibile ad una intenzionale suggestione voluta dal pittore, quanto piuttosto determinata da una sua ingenuità grafica. Il resto della scena, tanto scura da risultare praticamente indefinibile, presenta pochi elementi: una sorta di lieve rialzo con un lastricato appena accennato su cui è collocata in primo piano la figura di Gesù; una fascia verticale appena visibile dietro il capo raggiante del Cristo, forse un accenno ad un tratto murario; e una colonna ben tornita, da cui pendono due cordicelle, per tradizione quella situata nel pretorio di Pilato e usata durante le flagellazioni. Il dipinto, pur trattando il tema della flagellazione di Cristo, si distacca dalla consueta immagine di Gesù in piedi, legato ad una colonna, con accanto i due soldati romani che lo colpiscono con forza, tanto diffusa nel Quattrocento e nel Cinquecento; esso, infatti, ci offre una particolare interpretazione iconografica incentrata su un altro momento del racconto sacro della Passione: Cristo ha già subito la flagellazione, non c’è più nessuno attorno ed è a terra da solo; con sofferenza cerca e recupera le sue vesti prima di riuscire a rialzarsi e portare a compimento la sua missione.
Alla base della creazione dell’iconografia del Cristo che raccoglie le vesti vi è un’abbondante produzione letteraria costituita da meditazioni, orazioni, visioni, e qualche testo poetico, di scrittori mistici, databili dal tardo medioevo fino all’Ottocento.