Nell’affresco è raffigurata la Madonna in piedi che sostiene in braccio il Bambino seminudo che porta in mano un piccolo libro, che forse allude al Vangelo. Le due figure sono riparate da un ciborio realizzato con quattro colonne di marmo ed una copertura a padiglione protetta da scaglie bronzee.
Sulla trabeazione è dipintauna lunga collana di sfere di corallo terminante ai due lati con due rami che alludono al sacrificio di Cristo.
Alle spalle della Madonna scende un drappo di tessuto damascato. Disposti vicino alle colonne si trovano quattro angeli, dipinti con dimensione minore di quella della Vergine, nell’atto di sostenere le colonne stesse. Questa scena è limitata da un muro di mattoni con cornice superiore, realizzata con dovizia di particolari, come gli scoli per l’acqua o le piante infestanti. Dietro il muro si apre un paesaggio che al centro raffigura un vasto specchio d’acqua, forse un mare, mentre ai lati due lembi di terra alberata che termina nell’acqua. Sulla terra di destra, sopra uno sperone roccioso è dipinto un borgo con torri e campanile. Sul lato destro al limite con la macchina di altare aggiunta, è emersa una cornice dipinta con rilievi e riserve che porta una tabella con data, purtroppo illeggibile se non per il mese: Aprile. Questo ci aiuta a capire che il dipinto è stato coperto dalla macchina d’altare, per almeno trenta centimetri sul lato destro e per sessanta centimetri sul lato sinistro.
Lo stile pittorico richiama alla mente quello di Pietro Vannucci, quindi l’autore andrebbe annoverato tra i molti che hanno imitato o tratto ispirazione dal Perugino. Si attesta, in questo periodo sul territorio, la presenza degli Aquili , Antonio che lavora a Vacone nel 1501 e Evangelista a Collescipoli nel 1516.
La tecnica pittorica parte sicuramente con un buon fresco, realizzato in tre giornate, che dividono il dipinto in tre fasce verticali, non si può capire se la partenza avviene a destra o sinistra, sicuramente la giornata centrale che riguarda la figura della Madonna è quella conclusiva. Dal tipo di pennellata corta e ravvicinata con cui rende i volumi degli incarnati e da certi preziosismi realizzati nelle zone anche distanti dalla vista, possiamo dedurre che l’autore sia un artista avvezzo anche a lavorare su opere mobili, come tavole. Si possono notare le tracce di piccoli elementi a rilievo che erano apposti sulle architetture, come cere o cartapeste, di cui rimane lo strappo provocato sulla pellicola pittorica. Anche sulla fronte degli angeli erano apposti dei diademi, leggibili come zona pulita sulla superficie sporca. La composizione presenta battiture di corda e incisione indiretta da cartone utilizzato nei due versi.