All’interno della chiesa dei SS. Giuseppe e Lucia, è custodito uno dei dipinti più importanti che si possono trovare a Montaione, la “Madonna del Rosario” opera della monaca e pittrice Plautilla Nelli al secolo Polissena de’ Nelli (Firenze 1524-1588). La domenicana Plautilla, miniatrice e “pictora”, come lei stessa teneva a...
All’interno della chiesa dei SS. Giuseppe e Lucia, è custodito uno dei dipinti più importanti che si possono trovare a Montaione, la “Madonna del Rosario” opera della monaca e pittrice Plautilla Nelli al secolo Polissena de’ Nelli (Firenze 1524-1588). La domenicana Plautilla, miniatrice e “pictora”, come lei stessa teneva a definirsi, è la prima pittrice fiorentina di cui si conservano le opere, e una delle rarissime artiste donne celebrate da Giorgio Vasari, che ne lodava la vastità della fama e l’ampiezza della produzione, in Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori. Le opere di questa autodidatta formatasi in convento, ornavano nel Cinquecento molte dimore nobiliari fiorentine, e parte dei suoi affreschi e i dipinti possono essere ammirati in chiese e conventi di Firenze, come Santa Maria Novella e San Marco. Nel 2017, un’ampia mostra a lei dedicata dalla Galleria degli Uffizi ha coronato un processo di riscoperta critica dopo un lungo periodo di oblio, che ha restituito a Plautilla il ruolo che le compete nella storia dell’arte italiana.
La chiesa si trova in Piazza del Municipio, è comunemente chiamata dai Montaionesi ‘Chiesa delle suore’ perché annessa ad un ex monastero un tempo uniformato alla regola di San Benedetto. Tutto il complesso è oggi di proprietà del Comune, che nell’ex monastero ha la propria sede e ha compiuto nel tempo ripetuti interventi di restauro della chiesa.
Entrata a quattordici anni nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio a Firenze in piazza San Marco, Plautilla, seguace di Girolamo Savonarola, sensibile alle influenze artistiche del suo tempo, cominciò a dipingere soggetti sacri per i conventi del suo ordine e per varie committenze private, divenendo sempre più padrona consapevole delle sue doti artistiche. Pittrice autodidatta attraverso l’imitazione di altre opere, è famosa perché “in luogo di Cristi faceva Criste”; basti vedere i volti degli Apostoli nella sua Ultima cena. Nel monastero fiorentino ricoprì la carica di priora e fondò una scuola di pittura, realizzando numerosi di dipinti che all’epoca ebbero larga diffusione in Toscana e oltre. La creazione di immagini sacre era valutata essenzialmente per la loro efficacia devozionale ed era intesa come parte integrante del lavoro quotidiano delle suore, approvato come regola di tutte le terziarie domenicane, ma non era certo valorizzata dal punto di vista dell’originalità dello stile o della composizione. Plautilla rappresenta un’eccezione nella storia dell’arte per i suoi dipinti devozionali a grande dimensione con Marie al centro ed Apostoli a margine, dando una lettura femminile delle vicende e disegnando un itinerario spirituale disegnato da donne. Eccezionalmente per l’epoca, Plautilla Nelli fu talmente consapevole del proprio valore da apporre la firma sulle sue opere.