Si tratta di un notevole ritratto della regina Maria Anna di Spagna (1667-1740), di ottima fattura. L’artista, del quale non si conosce il nome, coglie la regalità del soggetto e la sua eleganza evidenziata specialmente nell’estrema cura impiegata a dipingere ogni particolare dell’abito e dei gioielli. Nell’insieme di grande effetto, spicca l’imponente cornice di legno dorato realizzata con grande maestria. Questo dipinto è importante e significativo non solo per il Museo Civico ma anche per Chiusa, in quanto intreccia la sua storia con quella spagnola. Nello specifico collega la cittadina alla corte reale di Madrid. In effetti si deve proprio alla generosità della regina Maria Anna di Spagna la fondazione (inizio lavori 1699) del complesso conventuale dei Cappuccini di Chiusa. Esso comprende oltre al convento, attuale sede del Museo Civico, anche la chiesa, la cappella di Loreto e l’eremo. È in questo modo che la regina realizzò il sogno di Padre Gabriel Pontifeser (1653-1706) suo stimatissimo confessore, ovvero quello di istituire un convento del suo ordine nella sua lontana Chiusa, la cittadina che gli aveva dato i natali. Ma non solo, infatti è a lei e al consorte re Carlo II che si deve il costituirsi di un importante cantiere artistico a Chiusa nei primissimi anni del Settecento. Fu grazie alla generosità della coppia reale spagnola e in parte anche a quella di alcuni nobili che alla fine del Seicento frequentavano la loro corte, che ebbe origine quella raccolta straordinaria di opere d’arte e soggetti liturgici che venne custodita in un locale della cappella di Loreto di Chiusa dalla quale prese il nome, il Tesoro di Loreto. Una collezione unica nel suo genere di respiro internazionale. Costituiscono questo tesoro di valore inestimabile, preziosi paramenti liturgici, oggetti sacri, tessuti, ceramiche, gioielli e libri delle preghiere della regina. I dipinti, di notevole qualità, sono per la maggior parte lavori realizzati da artisti italiani e spagnoli realizzati nel corso del XVI e XVII secolo. La Scuola Siciliana e Napoletana e soprattutto quella Lombarda, sono ben rappresentate, anche in virtù del fatto che il marchese milanese Cesare Pagani, collezionista ufficiale dei reali di Spagna, fu incaricato della scelta delle opere da destinarsi a Chiusa. È così che oltre 300 anni fa Chiusa si arricchì di un dono preziosissimo, il Tesoro di Loreto che oggi costituisce il fiore all’occhiello delle collezioni del Museo Civico di Chiusa e la cui importanza varca i confini regionali.